giovedì 19 gennaio 2017

Frammenti di racconti.

Nel post precedente ho trattato del libro "Sara e le sbiruline di Emily", scritto da una mamma di una bimba che soffre di epilessia che si rivolge ai più piccoli per spiegare loro, attravero illustrazioni e testi molto semplici, di cosa sia questa mallatia.
Sempre la fondazione LICE nel 2013 aveva bandito il concorso "Raccontare l'epilessia": grazie ai racconti ricevuti è stato pubblicato un libro, "A volte abito qui" (che potete trovare nella sezione Libri del blog).
Grazie alle parole dei bambini, scopriamo come reagiscono alla malattia e l'interpretazione che danno alle crisi che li colpiscono. E soprattutto si vede come sia fondamentale il supporto dei genitori e degli amici, indice del fatto che avere conforto e supporto dalle persone che ci circondano possono aiutarci a sconfiggere anche le nostre paure più grandi.
 Ecco alcuni estratti del libro:

"Il mio nome è Lorenzo, ho sette anni e mezzo, vivo in Italia e sono un supereroe! Nelle sue avventure Hulk si arrabbiava, ma forte, ma così forte che diventava tutto verde ed era capace di rompere tutto e fare dei veri disastri […]. Mio fratello mi detto che ha preso come una malattia, delle radiazioni atomiche che  gli provocano quest'effetto fortissimo che lui non riesce proprio  a controllare […]. Sembrava matto ma non lo era per niente […]. Così ho capito: io e Hulk eravamo uguali!"




"[…] Nostro figlio chiama "Nuvoletta" la sua crisi epilettica, quella più leggera, ma anche quella più frequente. Lui si accorge del suo arrivo, ci chiama per avvertirci che sta arrivando, poi si assenta con lo sguardo nel vuoto, fermo, immobile […]. Noi lo abbracciamo, così si ritrova quando il sole ricompare. Dopo un poco è lui che ci rassicura e ci dice che è passata. Noi non possiamo garantire il bel tempo a nostro figlio. La nostra preoccupazione più grande è garantirgli un posto sicuro e accogliente quando viene la sua eclissi ed un abbraccio  per quando torna il suo sole"

Nessun commento:

Posta un commento