martedì 17 gennaio 2017

L’app che prevede gli attacchi epilettici.

Shaina Mims soffre di epilessia da quando aveva 13 anni. La sua paura più grande è che un attacco sopraggiunga quando si trova alla guida o quando è sola. Da qualche tempo sta partecipando ad un progetto di ricerca della Johns Hopkins University che permette ad adulti con epilessia di monitorare i loro sintomi, convulsioni, farmaci e potenziali fattori scatenanti, condividendo i dati con i ricercatori. Lo strumento principale è un’applicazione chiamata EpiWatch che è una delle prime realizzate appositamente per l’Apple Watch, l'orologio digitale della Apple con cui l'università sta collaborando per questo progetto.




Questa applicazione raccoglie i dati fisiologici dei pazienti epilettici con l’obiettivo innanzitutto di avvertire un parente quando un attacco è in corso, ma soprattutto di indagare la possibilità di trasformarsi in predittore per anticipare l’arrivo degli attacchi e permettere ai pazienti di mettersi al sicuro o chiedere aiuto prima che accada.

Questa applicazione è capace di analizzare grandissime quantità di dati provenienti da tutti i pazienti che volontariamente la usano, e rintracciare al loro interno dei pattern ricorrenti, in modo da estrarre automaticamente l’algoritmo necessario per prevedere un attacco. Più persone utilizzano l’applicazione, più dati vengono raccolti e più l’applicazione diventa precisa nell’intento di prevenzione. Più dati sono inviati all’applicazione, migliori sono le sue capacità predittive.
Qui potete trovare l'articolo completo.
E voi cosa ne pensate? Siete ottimisti o diffidenti nei confronti di questa innovazione tecnologica?


 

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